In un incontro in Aula Paolo IV il Santo Padre fa ripetere la frase più volte ai 2mila studenti presenti
“Mai fare il bullying!”. Questa è la frase che Papa Francesco ha ripetuto e fatto ripetere ad alta voce agli oltre 2mila studenti presenti nella maestosa Aula Paolo VI, in Vaticano. L’incontro si è svolto nei giorni scorsi, in occasione dell’anniversario di tre importanti associazioni cattoliche dedicate al mondo dell’education: AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici), UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori) e AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche).
“Per favore, mai fare il bullying, avete capito questo?”, domanda Francesco. “Sììì”, rispondono i ragazzi in coro. E il Papa insiste: “Mai fare il bullying! Lo diciamo tutti insieme! Dai! Mai fare il bullying! Coraggio e avanti. Lavorate su questo”.
Il mantra è proprio lo stesso che i ragazzi del movimento giovanile anti-bullismo “Mabasta” vanno ripetendo da esattamente 9 anni, da quell’iconico 7 febbraio 2016 in cui 18 ragazzi di 14 anni gli hanno dato vita, all’interno di una scuola di Lecce, il Galilei-Costa-Scarambone.
L’espressione “vanno ripetendo” calza proprio a pennello in quanto gli oltre 60 esponenti del Team Mabasta (ragazzi dai 14 ai 17 anni), egregiamente guidati dal fondatore e team leader Mirko Cazzato, oggi 23enne, vanno fisicamente nelle classi in tutta Italia a portare e a far adottare il loro noto, collaudato ed efficiente “Modello Mabasta”.
«Quando ho sentito le parole del Santo Padre ho avuto un sussulto – racconta Mirko Cazzato – quando ho sentito che ripeteva per tante volte la frase “mai fare il bullying” e lo faceva ripetere a gran voce a tutti i presenti, è come se noi di Mabasta avessimo ricevuto una grande pacca sulla spalla ed un fortissimo incoraggiamento ad andare avanti e a non smettere mai questa nostra importante missione. Ora sappiamo che abbiamo la massima autorità mondiale alle nostre spalle e questo ci fa sentire sostenuti e protetti. Allora, ripetiamo tutti insieme: “MAI FARE IL BULLYING!”»
Papa Francesco ha conosciuto Mirko ed i ragazzi del team in un precedente incontro avvenuto durante un’udienza pubblica. In quell’occasione i giovani studenti hanno dato al Santo Padre quello che è il loro simbolo più riconoscibile, la felpa di Mabasta con la scritta “Ambassador”, nominando così il Papa, nel loro intento, il loro più importante e più autorevole ambasciatore, nella prevenzione e lotta contro ogni forma di bullismo e cyberbullismo.
E oggi, per così dire, è come se il Santo Padre avesse portato a termine il suo personale impegno contro queste importanti e dilaganti piaghe della società giovanile, il bullismo, il cyberbullismo ed il bodyshaming.